Abel Perez podra jugar dentro de un mes






Da La verdad di Murcia del 27.11.1975





Barcellona - (dal nostro corrispondente, Luis lorente).

Il volo IB - 845, proveniente da Milano, ebbe un sensibile ritardo rispetto all'orario previsto all'arrivo all'aeroporto internazionale del Prat. Verso le 4.30, vedemmo una testa ben conosciuta: Abel Perez. Testa allegra e ottimista. E in sua compagnia, il dottore Oliva, il grande artefice del miracolo circa la rachitica speranza che Abel Perez potesse chiedere come utile per giocare a calcio.

- Vado a Murcia, accompagnando il giocatore- dichiara il prestigioso specialista, per prestare una possibile dichiarazione tecnico-medica riguardo lo stato di Abel Perez. E non mi lega nessun altro interesse.

Si riferisce forse ad un possibilie disinteresse economico, dottore?

- Appunto. Guarda; quando il giocatore decise di farsi visitare da me, in Milano, la prima cosa che dissi fu: "Tenga o meno soldi, io vado ad aiutarti come medico". Per questo, che io non vengo a fare i contial club ne a nessun altro. Rimarrò solo un giorno a Murcia, e , quando, Abel giocherà assiduamente, tornerò con mia moglie ed il mio aiutante, il preparatore fisico.



PRESTIGIOSO MEDICO SPORTIVO

A grandi linee, quale è la sua storia come specialista in medicina sportiva?

- Per prima cosa fui preparatore fisico in Rosario Central, ottenni il titolo di dottore in Medicina e medico in chirurgia. Come tale prestai il mio servizio assistenziale al Racing Club di Buenos Aires. In Argentina, feci corsi per ottenre altre specializzazioni, medico legale, medico per la salute pubblica e fisiatra o specialista in riabilitazione.

Poi si diresse in Italia?

-Presi una borsa di studio per la OMS, effettivamente viaggiai in Italia per perfezionare i miei studi. e più tardi ottenni il titolo di dottore in Medicina e Chirurgia, questa volta per l'Università di Milano.Mi specializzai poco dopo in medicina sportiva, traumatologia e ortopedia.

Sono molti gli sportivi che son passati per le sue mani, dottore?

-Innumerevoli....concretamente assistiti e di fatto assistiti giornalmente calciatori come Mazzola, Prati, Domenghini, Bulgarelli, Morini e diversi giocatori di Roma, Milan, Napoli...., però prima le dico che , nell'Olimpiade di monaco, esercitai come medico consulente della federazione di atletica leggera italiana.


UNA FORTUNA: SALVARE LA VITA ED IL PIEDE DI ABEL PEREZ


Mi parli del giocatore murciano, quando lo vide per la prima volta.

_ Soffriva un'artrite cronica. Veniva dall'essere stato curato dall'eminente dottor Cabot, con tutti gli accertamenti clinici. A Milano venne con un processo acuto e già risultò, pero' mancava che arrivasse la fase cronica. In principio, supposi che fosse una fortuna che il giocatore salvava la vita ed il piede, data la grave infezione.

E che prospettiva le disse all'ingresso, dottore?

-In quel momento, alimentare la speranza che camminasse normalmente la speranza, supponendo un ottimismo quasi irreale. Chiarito, con tutto che il suo ginocchio avesse già superato la grave infezione.

UN MESE PER GIOCARE

Mi definisca il giocatore, nel suo stadio clinico attuale.

-Abel Perez sta in una situazione tale, che il minimo che precisa è perfezionare e completare il suo stadio fisico sportivo, per sopportare gli sforzi che richiedono gli incontri di campionato. Considero che dentro di un mese, se non si abbandona nelle sua attenzioni, sarà in condizione di di giocare.

E l'artrosi? dimenticata completamente?

-L'artrosi la tengono molte persone ed anche altri sportivi. Una cosa è che si converta in un caso sintomatico, e l'altra che scompaia.

Per concludere: sicuro in assoluto che Abel tornerà a giocare a calcio?

- Pienamente...non vede che cojea il minimo? Gli manca logicamente l'allenamento e ed il rituale adeguato per gli incontri.

Policinetica del portiere

Le zone del Dottor Oliva:
Il Dottor Oliva, che fu prima di essere esimio medico sportivo, preparatore fisico del Rosario Central e ed in giovane età portiere in Santa Fè, ha studiato l'orientazione del giocatore nel campo secondo la sua posizione e funzione.
A queste zone le nominò di responsabilità e di possibilità. E' realmente una semplice e geniale forma di osservare l'alotropia(orientazione nello spazio) ed il suo piazzamento in funzione della corrispondente missione agonistica che gli tocca nella partita.
Queste zone si sovrappongono, generando il conflitto del gioco, per la disputa con il rivale.. E' anche dominio tattico per la propria squadra. I teams con chiarezza di zona detengono in modo migliore qualunque forma tattica. Il Brasile è un esempio nitido di ciò che dico.
Ci sono zone operative, dove si lavora in favore o contro, chiudendo con questo il criterio di calcio totale, nel quale tutti i settori sono una dinamica combinazione di difesa-attacco, tenendo che sta realmente capace il giocatore per rispondere bivalentemente.
Oliva disegna le zone per due triangoli invertiti, rimanendo una stella di quattro punte contigue con quelle dei posti che si occupano nel campo per ognuno dei giocatori .
Per il portiere la topografia cambia per cerchi concentrici.
Nella zona 4 il portiere è quasi un giocatore di rugby. Gatti la domina alla perfezione.
Il punto futuro è un sistema di funzionamento di gioco rapido e sorprendente che colloca il pallone in punti dove sempre dovrà apparire rapidamente un recettore. I tecnici, como il defunto Coutinho, lavorarono molto in questo settore, e sebbene sia certo che tuttavia non c'è certezza per cristallizzarlo, tiene riservato un futuro certo per dinamicizzare e precisare il calcio moderno. Il campo, stereoscopicamente parlando, non si concepisce come un piano, è pasato a concepirsi come una gigantesca scatola, dove gli assi verticali e le linee orizzontali in determinati luoghi costituiscono i punti riferiti per giocare la palla verso questa direzione. Con questo il giocatore sarà capace di una abilità atletica per controllare il pallone e dominarlo a qualunque altezza con precisione e velocità. Gli attacchi all'area saranno più frequenti, le situazioni al vertice più fulminanti, le tecniche di definizione si amplieranno, da tutto questo traggono accoppiamento nuovi attacchi fino all'arco.
Già non sarà nell'area, delimitata in accordo al principio di Oliva, i pochi punti di riferimento dove si gioca la palla oggi, e che il portiere domina; appariranno infiniti.. Però allo stesso tempo, parcellizzare l'area grande, (compresa quella piccola) in dieci lotti, per sembrare



Riassunto delle esperienze legate al calcio - fino al 1978

Giocatore della squadra del C.A: Colon de San Justo , Prov de santa Fe. Anni 1940/41 e 42
Preparatore fisico presso la stessa squadra.
Preparatore del C.A. Tiro Federal de Rosario. Anni dal 1948 al 51
Preparatore fisico del Club Atletico Rosario Central – 1951 a 1956 della squadra maggiore e del consulenza riguardo la preparazione fisica delle squadre minori.
Rinuncia a tale incarico per dedicarsi alla Medicina Sportiva
Nel primo Congresso Argentino di Medicina dello Sport (Buenos Aires – 1955) , in altri lavori, presenta la mozione che il nome corretto per il medico che si dedica veramente alla specialità deve essere di Medico Deportologo . Tale mozione fu accettata per il Congresso e pubblicata nelle sue conclusioni.
Ritorna alla menzionata Istituzione Sportiva, per concorso con titoli e precedenti, come Medico Sportivo e Direttore del Dipartimento Fisico Medico 1961-1965 . Contribuì alla creazione e sviluppo della scuola che nel suo proseguio si svilupperà nella sua interezza. Tenne nella stessa il primo corso per ausiliari della medicina (kinesiologi, massaggiatori, etc.) al fine di elevare il livello del lavoro specifico e coordinare nello stesso in tutte le divisioni con tale tecnica.
Tornò nel Club e fu di esso, conferenze di estensione culturale e specifiche riguardanti la sua specialità.
In questo periodo fu invitato in varie opportunità, a dar alcune lezioni riguardanti allenamenti sportivi e suoi aspetti medici, nei corsi realizzati dalla AFA per tecnici.
Nel 1962 fu nominato Medico Sportivo per la Selezione Nazionale (Mondiali di Cile), primo caso nel quale la AFA aggrega uno specialista per contribuire negli altri aspetti con il suo servizio di Traumatologia Sportiva. Rinuncia all’incarico senza esercitarlo, a causa delle non condizioni adeguate di lavoro, continuando con le sue funzioni nel Rosario Central, prima del suo trasferimento a Buenos Aires nel 1965.
In questa città si disimpegnò come medico nel Club A. Chacarita Juniors e C.A. Almagro 1955-1956 prima del suo viaggio di studio in Europa.
Frequenta il Corso di Specialista in Medicina dello Sport 1967/68, che si tenne nella Università de Milano, come “Fellowship of the World Health Organization, specialized agence of the United Nations”.
Durante la sua permanenza in Milano, ha studiato il funzionamento di Istituzioni come Inter, Varese, Milan, etc e delle città vicine.
In Appiano Gentile, sede del campo sportivo del Inter, ha realizzato un lavoro di analisi scientifica de calcio, con la collaborazione del Centro de Cinematografia Scientifica del Politecnico della Università di Milano, per le sue posteriori pubblicazioni.
Ritornato al paese si disimpegna come Medico del Squadra Professionistica del Racing Club di Avellaneda. Anni 1968,69 e 70
Medico del Squadra Professionistica del C.A. Huracan de Buenos Aires. Anno 1971
Direttore del Servizio Medico per gli esami pertinenti effettuati ai partecipanti (10.000 giovani di tutto il paese) nel Torneo Giovanile di Calcio realizzato dal Ministero della Salute, che conta sull’appoggio della A.F.A. e un’importante azienda (COCA-COLA). Anno 1970.
Ritorna in Europa per continuare i suoi studi in Medicina dello Sport.

Articolo tratto da La Voz de la Galicia

El respeto y la recompensa
di Cesar Luis Menotti

España y Alemania están en la final de la Euro 2008. Estaban entre los candidatos y quizá los españoles lleguen con algo más de brillo. Hay una ilusión y una posibilidad tangible de observar un gran partido, siempre que se juegue desde el máximo respeto, por la pelota, por el juego, por la lealtad competitiva, por el público, por la representatividad. El fútbol, cuando enaltece estos valores, nunca será agraviado por una derrota.
Con las convicciones que marcan la calidad técnica de sus jugadores, España se impuso con comodidad a un equipo ruso desdibujado, vulgarizado, que no acertó tres pases seguidos. No tuvo reacción anímica para imponer nada, ni juego ni actitud, y mucho menos individualidades, que son reconocidas cuando un equipo tiene la pelota y se pierden en la intrascendencia cuando cada jugador tiene la pelota en sus pies para mostrar que es el mejor. Termina no siendo nada, ni él ni el equipo. No alcanzaban los gritos de incendio de su entrenador Hiddink. El incendio terminó devorándose todo, como si el escenario les hubiese quedado grande.
Hacía muchos años que España no apostaba a este estilo, muchos años de exhibir músculo y marginar el talento. Era furia. Frente a Rusia juntó a los que mejor juegan y buscó el equilibrio. España es el coraje del torero y no del toro.
A Alemania le llegó con un par de buenas acciones para imponerse contra Turquía en el resultado, sin encontrar en el juego el funcionamiento colectivo que había insinuado en el comienzo del torneo.
Hay una frase del doctor Rubén Darío Oliva que fue siempre una invitación a reflexionar en el análisis de un equipo que aparece fatigado: «Sentirse cansado no es estar cansado». Esto de estar cansado era la impresión que dio Alemania en el primer tiempo. Es un síntoma que aparece cuando un equipo juega mal, impreciso en los pases, transportando demasiado la pelota, previsible. Ausente Ballack, le permitía a Turquía jugar mejor adueñándose del protagonismo. Esta Turquía llena de picardía que la lleva a transitar al filo del reglamento (hasta sobrepasarlo), dominó a Alemania en el juego y en la actitud. Pero esto de sentirse cansado suele pasar en la vida misma. Uno llega a su casa después de una jornada donde todo le salió mal y se siente tan fatigado que no quiere ni escuchar a sus hijos. Pero de pronto gritan incendio y esa persona es capaz de bajar las escaleras y subirlas tantas veces como sea necesario por la seguridad de su familia. Se fue el cansancio y encontró el estímulo. Definitivamente, sentirse cansado no es estar cansado. Nunca vi un equipo cansado cuando gana 3-0.
En el segundo tiempo, seguramente el equipo escuchó el grito de incendio y Alemania no alcanzaba a jugar bien pero ya no estaba cansado. Esa sensación de fatiga del primer tiempo desapareció. Había otra vibración, otra actitud ante la adversidad que lo llevó sin más merecimiento que una muy buena jugada a ganar el partido.
Tiene Alemania que recuperar la memoria. Juega muy partido ya que hay una distancia exagerada entre la línea de defensores y los volantes de equilibrio, no hay relevos. Cuando un marcador central sale sobre un lateral casi nunca sus volantes se meten en la línea defensiva. Si jugamos a un toque, jugamos muy bien; si jugamos a dos, bien; si jugamos a tres, mal, y más de tres toques, muy mal.

Organigramma Mondiali 1978-1982 Squadra nazionale Argentina

WORLD CUP 1978
Nr. NAME POS. CLUB D.O.B. P.O.B.
[ 1] ALONSO, Norberto Osvaldo MF River Plate 04-Jan-1953 San Isidro (Buenos Aires)
[ 2] ARDILES, Osvaldo César MF Huracán 03-Aug-1952 Córdoba (Córdoba)
[ 3] BALEY, Héctor Rodolfo GK Huracán 16-Nov-1950 La Plata (Buenos Aires)
[ 4] BERTONI, Ricardo Daniel FW Independiente 14-Mar-1955 Bahía Blanca (Buenos Aires)
[ 5] FILLOL, Ubaldo Matildo GK River Plate 21-Jul-1950 San Miguel del Monte (Buenos Aires)
[ 6] GALLEGO, Américo Rubén MF Newell's Old Boys 25-Apr-1955 San Justo (Santa Fe)
[ 7] GALVÁN, Luis Adolfo DF Talleres 24-Feb-1948 Fernández (Santiago del Estero)
[ 8] GALVÁN, Rubén MF Independiente 07-Apr-1952 Comandante Fontana (Formosa)
[ 9] HOUSEMAN, René Orlando FW Huracán 19-Jul-1953 La Banda (Santiago del Estero)
[10] KEMPES, Mario Alberto FW Valencia (SPA) 15-Jul-1954 Bell Ville (Córdoba)
[11] KILLER, Daniel Pedro DF Racing Club 21-Dec-1949 Rosario (Santa Fe)
[12] LARROSA, Omar Rubén MF Independiente 18-Nov-1947 Lanús (Buenos Aires)
[13] LA VOLPE, Ricardo Antonio GK San Lorenzo 06-Feb-1952
[14] LUQUE, Leopoldo Jacinto FW River Plate 03-May-1949 Santa Fe (Santa Fe)
[15] OLGUÍN, Jorge Mario DF San Lorenzo 17-May-1952 Dolores (Buenos Aires)
[16] ORTÍZ, Oscar Alberto FW River Plate 08-Apr-1953 Chacabuco (Buenos Aires)
[17] OVIEDO, Miguel Ángel MF Talleres 12-Oct-1950 Córdoba (Córdoba)
[18] PAGNANINI, Rubén Oscar DF Independiente 31-Jan-1949 San Nicolás (Buenos Aires)
[19] PASSARELLA, Daniel Alberto DF River Plate 25-May-1953 Chacabuco (Buenos Aires)
[20] TARANTINI, Alberto César DF AFA 03-Dec-1955 Ezeiza (Buenos Aires)
[21] VALENCIA, José Daniel MF Talleres 03-Oct-1955 Jujuy (Jujuy)
[22] VILLA, Ricardo Julio MF Racing Club 18-Aug-1952 Roque Pérez (Buenos Aires)
COACH: César Luis MENOTTI 05-Nov-1938 Rosario (Santa Fe)
FIELD ASSISTANTS: Rogelio PONCINI
Roberto Marcos SAPORITI
PHYSICAL TRAINERS: Ricardo PIZZAROTTI
DOCTOR: Rubén Darío OLIVA
KINESIOLOGIST: Ángel CASTRO
MASAJISTA: Hugo DOREE
UTILEROS: Andrés DOCAPO (Padre)
Andrés DOCAPO (Hijo)

WORLD CUP 1982
Nr. NAME POS. CLUB D.O.B. P.O.B.
[ 1] ARDILES, Osvaldo César MF Tottenham Hotspur (ENG) 03-Aug-1952 Córdoba (Córdoba)
[ 2] BALEY, Héctor Rodolfo GK Talleres 16-Nov-1950 La Plata (Buenos Aires)
[ 3] BARBAS, Juan Alberto MF Racing Club 23-Aug-1959 San Martín (Buenos Aires)
[ 4] BERTONI, Ricardo Daniel FW Fiorentina (ITA) 14-Mar-1955 Bahía Blanca (Buenos Aires)
[ 5] CALDERÓN, Gabriel Humberto MF Independiente 07-Feb-1960 San Miguel (Buenos Aires)
[ 6] DÍAZ, Ramón Ángel FW River Plate 29-Aug-1959 La Rioja (La Rioja)
[ 7] FILLOL, Ubaldo Matildo GK River Plate 21-Jul-1950 San Miguel del Monte (Buenos Aires)
[ 8] GALVÁN, Luis Adolfo DF Talleres 24-Feb-1948 Fernández (Santiago del Estero)
[ 9] GALLEGO, Américo Rubén MF River Plate 25-Apr-1955 Monteros (Córdoba)
[10] MARADONA, Diego Armando MF Boca Juniors 30-Oct-1960 Lanús (Buenos Aires)
[11] KEMPES, Mario Alberto FW River Plate 15-Jul-1954 Bell Ville (Córdoba)
[12] HERNÁNDEZ, Patricio José MF Estudiantes 16-Aug-1956 San Nicolás (Buenos Aires)
[13] OLARTICOECHEA, Julio Jorge MF River Plate 18-Oct-1958 Saladillo (Buenos Aires)
[14] OLGUÍN, Jorge Mario DF Independiente 17-May-1952 Dolores (Buenos Aires)
[15] PASSARELLA, Daniel Alberto DF River Plate 25-May-1953 Chacabuco (Buenos Aires)
[16] PUMPIDO, Nery Alberto GK Unión 30-Jul-1957 Barrancas (Santa Fe)
[17] SANTAMARÍA, Santiago FW Newell's Old Boys 23-Oct-1953 San Nicolás (Buenos Aires)
[18] TARANTINI, Alberto César DF River Plate 03-Dec-1955 Ezeiza (Buenos Aires)
[19] TROSSERO, Enzo Héctor DF Independiente 03-May-1953 Esmeralda (Santa Fe)
[20] VALDANO, Jorge Alberto Francisco FW Real Zaragoza (SPA) 04-Oct-1955 Las Parejas (Santa Fe)
[21] VALENCIA, José Daniel MF Talleres 03-Oct-1955 Jujuy (Jujuy)
[22] VAN TUYNE, José Daniel DF Racing Club 13-Dec-1954 Rosario (Santa Fe)
COACH: César Luis MENOTTI 05-Nov-1938 Rosario (Santa Fe)
FIELD ASSISTANTS: Rogelio PONCINI
Roberto Marcos SAPORITI
PHYSICAL TRAINERS: Ricardo PIZZAROTTI
DOCTOR: Rubén Darío OLIVA
KINESIOLOGIST: Hugo DOBRES
MASAJISTA: Hugo DOREE
UTILERO: Andrés DOCAPO

Cuando la genética acompaña al talento

https://www1.lanacion.com/nota.asp?nota_id=784287

Maradona desobedece los consejos de los médicos del Barcelona en el inicio de su recuperación

http://www.elpais.com/articulo/deportes/MARADONA/_DIEGO_ARMANDO_/FUTBOLISTA/ARGENTINA/FuTBOL_CLUB_BARCELONA_/CLUB_DE_FuTBOL/LIGA_ESPAnOLA_1983-84/Maradona/desobedece/consejos/medicos/Barcelona/inicio/recuperacion/elpepidep/19831105elpepidep_3/Tes/

Archivio Gazzetta dello Sport

(28 marzo 2000) Gazzetta dello Sport
Maradona, un vero trascinatore
Da ieri la prima videocassetta della Gazzetta Maradona, un vero trascinatore Con i cinquanta minuti delle giocate di Diego Armando Maradona parte la «Collana Giocatori del Secolo». Da ieri e per due settimane sarà disponibile la prima videocassetta Vhs delle monografie sui grandi calciatori del XX secolo dedicata al campione argentino. «La Gazzetta dello Sport» e cassetta insieme saranno disponibili a 12.900 lire. Ruben Dario Oliva, ex medico della nazionale argentina, esprime un giudizio tecnico-scientifico su Maradona quanto mai interessante. Tale giudizio si riferisce a una coordinazione neuromuscolare del soggetto che Ruben Oliva definisce favolosa se la si rapporta alla sua straordinaria compattezza. Quando si parla o si scrive di questo autentico fenomeno del calcio moderno non si tiene conto dei sacrifici che il fuoriclasse ha sostenuto per acquisire una pressoché assoluta perfezione tecnica. Tutto questo si apprende ascoltando e guardando la videocassetta che ne racconta la vicenda gloriosa di calciatore, compreso l' episodio dell' infortunio subito giocando nel Barcellona. Si scopre un Maradona impegnato quotidianamente nel recupero della condizione, dopo una lunga convalescenza. Un volitivo come calciatore, oltre che un trascinatore, secondo quanto nella videocassetta conferma Massimo Mauro: «Diego si poneva sempre dalla parte dei compagni». E Careca all' unisono: «Altruista. Come pochi fuoriclasse». Angelo Rovelli
Rovelli Angelo