La denominata pubalgia non esiste

Da questo punto di vista la definizione è un grave errore, perché si qualifica il dolore con la parte anatomica nella quale si presenta

Chiamato in causa per definire il mio punto di vista riferito a questo male, del quale soffrirono e soffrono numerosi atleti, tratto di spiegare , 14 giorni fa, in un esteso articolo nel Giorno di Milano che la cosiddetta pubalgia non esiste come tale. Che è un grave errore, in questo caso, qualificare il dolore con la zona anatomica nella quale si presenta, ossia la sinfisi pubica o regione anatomica vicina che in molti casi son i meno responsabili dei disturbi. In effetti, la definizione di pubalgia è la risultante di una superficialità diagnostica, già che si confondono le differenti cause di questa patologia con la regione nella quale il paziente avverte il dolore e/o la impotenza funzionale.
Questo stesso ragionamento clinico vale per altre diagnosi utilizzate correntemente nella medicina dello sport, tali come talloniti, gomito del tennista, epicondiliti, epitrocleisis, estiloiditis e entesiti.
Nel caso dell’abitualmente chiamata pubalgia l’articolazione, sinfisi pubica, è, assolutamente, la meno responsabile della sintomatologiaa, dato che dal punto di vista biomeccanico presenta bassa mobilità, da qui la sua classificazione anatomica.
È provato che i minimi spostamenti di questa articolazione si producono soprattutto per ragioni ormonali nell’ultimo mesi del parto, quando l’organismo della donna si adatta biologicamente facilitando in questo modo il meccanismo del parto. È ovvio che nell’uomo questi fenomeni non si producono. Realizzando esami radiologici in atleti o persone sedentarie, si è osservato alterazioni osteoconditriche delle dette articolazioni in casi di pazienti che non manifestavano alcuna sintomatologia dolorosa nella regione. In casi opposti, si è potuto constatare la normalità radiologica. Pertanto non si può fare un parallelismo fra radiografia e dolore
Queste osservazioni si rifanno ai tempi lontani quando, essendo preparatore atletico e successivamente medico del Rosario central, comincia a riconoscere e a studiare questa patologia. La differenza fra quei tempi ed oggi è che si è notato una maggior incidenza e maggior confusione in questa materia.
Nel cosiddetto fenomeno, lasciando a parte per un momento le cause mediche conosciute o meno, senza dubbio ha influito la grande crescita che ha avuto la pratica sportiva negli ultimi anni, sia per l’aumento dei partecipanti come per certe esperienze che parrebbero aver guadagnato terreno (influito in gran misura per gli interessi economici nel gioco) nella pratica professionale dello sport e che contagia il resto.
Muovendosi verso gli aspetti medici, le cause della pubalgia si devono investigare in ciascun caso più che all’articolazione. Considerando enunciativamente queste cause, abbiamo: primo, nella parte scheletrica possono esistere predisposizioni strutturali di origine genetica, o adquiridas nell’anca o nella colonna, che lo sport mette in evidenza in verde età e che debbono essere valutate attentamente. Secondo, neuropatie che possono essere centrali o periferiche con ripercussione nei plessi della zona lombare e pelvica le cui cause devono essere determinate perché possono essere segni e sintomi di affezioni neurologiche serie. Anche in generale sono predominanti i fenomeni irritativi nevrotici di origine metabolica-chimico non semplicemente meccanico, che si ripercuotono nel sistema muscolare nel sistema neuromuscolare, alterando la sinergia dell’attività motoria, i quali non obbediscono felicemente alle cause che possono portare a compromettere il futuro dell’atleta. Terzo, lesioni muscolari e muscolo tendinee di origine traumatica o no dei muscoli della regione, che presenta una gran complessità anatomica. Ricordo che il muscolo è un prezioso organo di informazione, a parte del movimento, una possibile patologia di ernia, si intra o inguinale. Quarto, problemi urogenitali. Una infiammazione prostatica può verificarsi negli uomini giovani e passare a manifestarsi come pubalgia nell’atleta, diagnosi presuntive confermate dopo consulti specialistici. Ci sono stati casi di pubalgia in molti atleti e ballerine di danza classica che , come sospettava, erano cause per problemi ginecologici, per esempio l’anexetis ovatica, confermata in un secondo momento nella consultazione ginecologica. Quinto, decorsi in organi intraddominali, per esempio, sindromi appendicolari sub croniche.
Pertanto, in questo programma generale è molto importante precisare la diagnosi con l’obiettivo di individuare le cause alle quali si può giungere con un attento esame clinico medico-ortopedico per instituire il trattamento adeguato. L’esasperazione dello sport nell’attualità deve essere riconsiderata alla luce di un’orientazione veramente seria e adeguata. La mancanza di una diagnosi chiara ai fini di determinare le cause della denominata pubalgia possono determinare, a parte di aumentare l’insicurezza nell’atleta, terapie equivoche, come per esempio l’abuso di infiltrazioni di cortisone in zone che non sono la causa del male, provocando nel soggetto complicazioni di carattere iatrogenico (il male aggiunto per il medico all’infermità). In altre parole, le reazioni del tessuto connettivo, granuloma, che in definitivamente conducono a interventi chirurgici che di altra maniera possono aver evitato, fermandosi senza risolvere il problema di fondo.
Le medicina dello sport è l’espressione massima di scienza interdisciplinare e esige degli agenti educatori e sanitari al massimo di abilità nella prevenzione, promozione, riparazione e riabilitazione della salute.

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